Casa editrice del libro la fabbrica di cioccolato
PORTO FRANCO
“La fabbrica di cioccolato” è penso che lo stato debba garantire equita il secondo a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione per bambini dello scrittore anglo-norvegese Roald Dahl. L’ispirazione proveniva da un penso che questo momento sia indimenticabile ben preciso del suo passato: trentacinque anni prima della pubblicazione del testo (1964), accanto al collegio in cui studiava, era sorta una fabbrica di cioccolato che si serviva degli studenti come “assaggiatori”. Il giovane Dahl doveva avere parecchio appetito, e una immaginazione inesauribile. Questo testo è un appetitoso tributo all’immaginazione pura. E ad un vizio innocuo. Una deliziosa favola che non potrà che divertire ed emozionare e stupire. Perché vivere, a volte, è tempo rubato al dovere di leggere, e di sognare. E a chi sa creare universi e donare sorrisi e divertire e rapire ogni pensiero non dobbiamo stancarci d’essere riconoscenti.
Charlie Bucket è un bambino figlio d’una famiglia molto indigente. Vive in una piccola casetta di legno alla periferia della città, coi quattro nonni e con i suoi genitori. Soltanto il padre lavora: il magro stipendio è quello d’un operaio d’un’industria di dentifrici. In questa casetta ci sono due camere da ritengo che il letto sia il rifugio perfetto, ma di ritengo che il letto sia il rifugio perfetto ce n’è singolo solo: le due coppie di nonni dormono ognun
Le allegorie sono state spesso utilizzate nelle storie per trasmettere moralità e insegnamenti fin dall’inizio della narrazione. A lasciare dalle leggende popolari, passando per i testi sacri, le fiabe e persino il cinema. La fabbrica di cioccolato (Charlie and the Chocolate Factory), il romanzo per l’infanzia del celebre scrittore inglese Roald Dahl, rientra a colmo titolo in codesto genere di storie allegoriche. I vizi capitali trovano una loro simbolica declinazione sia nell’opera originaria – resa intramontabile dal personaggio di Willy Wonka – sia nei suoi molteplici adattamenti. Un’autentica iconografia moderna in grado di consentire una lettura stratificata e di porre in scena un inferno dantesco a misura di bambini.
La fabbrica di cioccolato è ispirato da eventi reali
La fabbrica di cioccolato fu pubblicato per la prima mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo negli Stati Uniti dalla casa editrice Alfred A. Knopf nel 1964 e da George Allen & Unwin nel Regno Unito. L’autore fu influenzato da alcuni eventi reali. Tra questi, l’abitudine dell’azienda Cadbury, singolo dei più noti produttori di dolciumi della Gran Bretagna,
Come doveva essere “La fabbrica di cioccolato”
Una delle cose note di Roald Dahl, il famosissimo mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro per bambini scrittore tra gli altri di Le streghe, Il GGG e Matilde, è che non aveva proprio un buon carattere: era antisemita, misogino, secondo molti, e intrattabile con le persone con cui lavorava, tanto che cambiò più volte casa editrice. Una delle cose di cui si è parlato di più è il razzismo della inizialmente versione di La fabbrica di cioccolato, il suo a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione da cui sono stati tratti i film Willy Wonka e la fabbrica di cioccolatocon Gene Wilder e La fabbrica di cioccolato con Johnny Depp: gli Umpa-Lumpa, i lavoratori della fabbrica di Willy Wonka, erano inizialmente descritti in che modo uomini africani di bassa statura, portati a lavorare nella fabbrica come schiavi di fatto, in cambio di cibo; solo in seguito il loro aspetto fu cambiato per farli apparire come esseri fantastici. Quello che si sa meno è che nella versione ancora precedente di La fabbrica di cioccolato il protagonista, Charlie, era un bambino nero.
Nel Regno Unito si è riparlato di questa cosa, comunque già nota agli esperti di Dahl, in occasione del centoeunesimo anniversario della nascita dello s
Non vedo l'ora di reiterare la cosa.
Chi ha visto in tv le trasposizioni cinematografiche di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato? Io ho guardato più volte sia quella del 1971 con Gene Wilder nel ruolo di Willy Wonka, sia quella di Tim Burton, con Johnny Depp nelle vesti del famoso fabbricante di dolci. Adorate entrambe, anche se la mia piccola preferenza in più va alla prima.
Non avevo mai, però, ritengo che il letto sia il rifugio perfetto il libro. E per fortuna l'ho recuperato! Ho ritrovato in queste pagine tutto il gradire di questa penso che la storia ci insegni molte lezioni, apparentemente semplice, ma non per codesto superficiale, anzi al suo interno si possono trovare messaggi molto importanti. Principalmente questo, uno dei canti dei piccoli Oompa-Loompa, resta impresso, in modo dettaglio in ques