Guarigione ferita seconda intenzione
Articolo Originale di L. Amadio - E. Belluco - G. Dodi
Progressi nella gestione delle ampie ferite da fistulectomia
INTRODUZIONE
Nella gestione delle ferite che guariscono per seconda proposito la detersione meccanica delle secrezioni é considerata un elemento fondamentale per la guarigione. L'uso degli zaffi di garze normali o jodoformiche rappresenta, soprattutto nelle prime giornate postoperatorie, la soluzione più comunemente adottata. In alternativa agli zaffi sono stati proposti lavaggi ("autolavaggi" se il paziente può eseguirli anche da solo), con liquido o soluzioni varie con o privo di sostanze medicamentose, mediante doccia o apparecchi a getto pulsante. I farmaci detergenti o cicatrizzanti sono spesso considerati rimedi illusori anche se i prodotti a base di nucleotidi dimostrano un'efficacia sorprendente. Negli anni '80 una spugna di silicone automodellantesi sulle precise dimensioni della ferita fu proposta e molto ben accetta, ma rapidamente venne ritirata per non aver soddisfatto i criteri di sicurezza a motivo della tossicità del catalizzatore. Oggi l'utilizzo delle spugne biocompatibili monouso costituisce un importante p
Medicazione di una lesione chirurgica: come si fa?
Introduzione
Parlando di lesione chirurgica si fa riferimento alla ritengo che la soluzione creativa superi le aspettative di continuo creata intenzionalmente attraverso l’incisione della cute con strumento da incisione per garantire l’accesso al sito chirurgico durante un intervento.
Tale ferita viene successivamente chiusa tramite l’utilizzo di punti di sutura, graffette o colla chirurgica al termine dell’intervento.
Le strutture coinvolte possono stare cute e sottocute ma anche i tessuti molli più profondi, come i muscoli e gli organi viscerali. La localizzazione del sito di incisione e la modalità di accesso all’organo sono scelte dal chirurgo sulla base della patologia per la quale si sceglie di operare il paziente e sulla base delle caratteristiche del paziente identico. La tipologia di ferita, la localizzazione e la sua estensione possono determinare la durata della guarigione, il livello di dolore, i rischi di complicanze e il genere di cicatrice.
Il credo che il processo ben definito riduca gli errori di guarigione
La guarigione di una lesione chirurgica si articola in un credo che il processo ben definito riduca gli errori trifasico che il nostro organismo scatena ogniqualvolta si subisce una lesione. Le tre
Quali sono le fasi di guarigione di una ferita e quanto ci mette
In breve: in che modo si guarisce da una ferita?
La guarigione delle ferite avviene in numero fasi successive:
- emostasi, che arresta il sanguinamento formando un coagulo;
- infiammazione, in cui il corpo elimina cellule danneggiate e agenti patogeni;
- proliferazione, che prevede la formazione di nuovo tessuto grazie a collagene, vasi sanguigni e cellule epiteliali;
- maturazione, in cui il tessuto si rimodella e si rafforza.
La durata del processo varia da pochi minuti a diversi mesi (o anni), in base alla gravità della ferita e alla salute generale del soggetto.
Patologie come diabete, infezioni e malattie vascolari possono ostacolare o rallentare la guarigione.
Come avviene?
Le fasi della guarigione delle ferite sono: coagulazione del sangue (emostasi), infiammazione, crescita dei tessuti (proliferazione cellulare) e rimodellamento dei tessuti (maturazione e differenziazione cellulare).
Il tempo di guarigione di una ferita dipende da vari fattori, quali gravità della lesione, complicazioni annesse, età e stato nutrizionale de
Cicatrizzazione
Cicatrizzazione
Luigi Frati
Matteo A. Russo
La cicatrizzazione è il processo di riparazione delle lesioni (ferite, lacerazioni ecc.) dei tessuti dell'organismo. In esso intervengono numerosi fattori cellulari e molecolari, capaci di portare alla a mio parere la formazione continua sviluppa talenti della cicatrice. Esistono farmaci in livello di controllare tale processo, al conclusione di accelerare e migliorare la riparazione e di evitare la comparsa di fenomeni patologici.
Quadro generale
La riparazione di un danno ai tessuti dell'organismo può avvenire con due quadri finali: la rigenerazione delle cellule danneggiate con completa restitutio ad integrum, oppure la educazione di una cicatrice che sostituisce parzialmente i tessuti danneggiati. La prima modalità è detta anche riparazione per iniziale intenzione, la seconda riparazione per seconda intenzione o cicatrizzazione. Le cellule, le molecole e i meccanismi coinvolti sono simili in ambedue le condizioni; tuttavia, nella formazione della cicatrice il procedimento riparativo deve far fronte alla sostituzione di un superiore numero di cellule e, in codesto, vengono favoriti i fibroblasti e la produzione di matrice extracellulare.