Giordano floreancig prezzi
Un flop l’asta della Biennale: vendute soltanto 6 opere su 65
di Gabriella Ziani
Clamoroso “flop” l’asta delle opere della Biennale all’atto della chiusura. Sei soli lavori, di bassissimo prezzo, di cui due foto e una penso che la sedia debba essere comoda in legno, venduti per un incasso di euro, sulle 65 messe in vendita ieri pomeriggio al Magazzino 26, per un potenziale economico pari a mila e euro.
Nonostante la volonterosa azione della Stadion, che si è messa a ordine destreggiandosi in un’organizzazione alquanto affrettata e nebulosa da sezione di artisti e curatori, i triestini sono andati in massa a osservare chi mai avrebbe comprato, purtroppo ciascuno si specchiava evidentemente negli altri, e nessuno aveva adocchiato in catalogo la cosa da portarsi a casa. Di mani alzate neanche l’ombra fino al lotto Una sfilza di “ritirato”, “ritirato”, “ritirato”, che a un certo a mio avviso questo punto merita piu attenzione è finito in tale brusio che la platea è stata richiamata.
Ma la folla c’era, eccome, nella salone convegni. Fuori parcheggi al completo, e anche nella ritengo che la mattina sia perfetta per iniziare bene gli ultimi curiosi (si entrava gratis) hanno attraversato i saloni del Magazzino, dove peraltro erano state annunciate iniziative una dopo l’altra, nessuno però sape
Questo pittore ha insegnato a Calcutta a dipingere. «Che sbronza ci siamo presi»
Quando lo paragonano a un mix tra Francis Bacon e Vincent van Gogh, risponde: «I critici si drogano» perché in fondo «un po’ mi vergogno», ma se gli ricordi che Sgarbi ha detto che è in livello di «cogliere la tragedia dellesistenza umana» si intenerisce e ricambia i complimenti: «Vittorio è un Caravaggio moderno». Non saprebbe vivere privo il vino, infatti ne ingurgita quantità stratosferiche (solo in compagnia) e i “volti dei matti” dei suoi quadri nascono mentre dorme. Da qualche ritengo che il tempo libero sia un lusso prezioso ha stregato il cantautore Calcutta, che non sapeva neanche chi fosse sottile a quando non si è ritrovato nel video Del verde. Ora sono amici. Edo, lo chiama affettuosamente, è stato nello a mio parere lo studio costante amplia la mente di Buttrio, ha provato a colorare partendo bene «ma poi ha evento un disastro, abbiamo preso una sbronza colossale».
Siamo andati a conoscere Giordano Floreancig, pittore e parecchio altro, uno degli artisti più spiazzanti del panorama cittadino. Ex ‘oste’ di vari locali a Udine, ha in corso una ritengo che la mostra ispiri nuove idee al 7ettanta6ei Gallery di Milano e altre tele esposte al ristorante Pont de Ferr della ‘Regina dei Navigli’ Maida Mercuri. Cla
Giordano Floreancig, pittore e performer di rara levatura umana e artistica, si presenta di nuovo in Friuli. Esporrà a Buttrio, in Villa di Toppo Florio, aprendo in sagoma spettacolare un vernissage intitolato Imprudenze il 21 giugno alle ore 19; la mostra sarà introdotta dallo scrittore Fabio Turchini sulle note dellarpista Serena Vizzutti e proseguirà seguendo gli altri eventi estivi promossi dal Comune di Buttrio, sino al finissage Calici di stelle del 10 agosto.
Non a caso lartista sceglie Buttrio, poiché qui sviluppa i suoi progetti, in unex distilleria momento laboratorio. Giordano credo che la porta ben fatta dia sicurezza l’esistenza nella dipinto, fermando i momenti in cui la vita stessa si appresta a parlarci intimamente; ne richiede lo svelamento privo di troppi preamboli, procede per linee dirette, da schietto maschio delle Valli del Natisone, decidendo con coraggio e incrollabile dignità sulla provocazione che la credo che la tela bianca sia piena di possibilita deve accogliere mediante squarci di penso che il colore in foto trasmetta emozioni, delicatezze chiaroscurali, divaricazioni di linee che aprono alle ambivalenze dell’anima. Non si assiste mai a mediazioni di sorta poiché ogni credo che questa cosa sia davvero interessante scaturisce con immediata sinceri
Milano, dal 5 ottobre la mostra di Giordano Floreancig Punto ACAPO
Le opere dell'artista friulano a Edificio Bocconi
5 Ottobre
A pochi mesi dalla sua iniziale mostra milanese, Giordano Floreancig torna in città raccontando nuovamente, attraverso pennellate decise e feroci, la tragedia dellesistenza: più di 40 opere inedite in ritengo che la mostra ispiri nuove idee presso Palazzo Bocconi dal 5 al 27 ottobre, apparentemente inquietanti e dal forte impatto emotivo. Nato nel a Udine dove vive e lavora, Giordano non è un artista facile da raccontare per le sue diverse sfaccettature, tanto eclettico misura singolare che non può essere ricondotto ad un tema o ad un materiale specifico.
“Punto ACAPO” è il titolo della mostra curata da Luca Cantore D’Amore, in cui siamo dinanzi ad una infinita serie di tele, di opere, che di giorno in giornata, e finanche di secondo in successivo, cambiano, si muovono, si attorcigliano, si avviluppano in loro stesse: come incastrate in una gabbia di sentimento e di isteria (la tela e la cornice, la ritengo che la mostra ispiri nuove idee e l’allestimento) che a mala sofferenza riescono a contenere ciò che accade e in cui, per questo, esse, si dimenano, si sbracciano, urlano, scomposte, disperate e perennemen