Viva la vida frida
¡VIVA LA VIDA! Frida Kahlo and Diego Rivera
The work of both Mexican artists is exhibited for the first time in Russia. A unique exhibition project that not only shows their masterpieces, but traces the main milestones of their creative path and tells the story of their relationship. The exhibition is complemented by numerous photographs and documentaries about the life and work of artists.
At the exhibition, works by Frida and Diego are placed in different colored halls and meet in the central part of the exhibition. So from the deeply personal works of Frida, the viewer moves to the monumental and socially oriented works of Diego. If the paintings of Frida reflect a personal history of pain and love, passion and misunderstanding that accompanied the artist throughout her life, Rivera, with his art, directly appeals to the people, portraying folk life, the hard work of ordinary people, the struggle of Mexicans for independence. Until the last days, the spouses were united by communist ideas and communication with prominent Soviet politicians.
This remarkable exhibition was brought to Moscow by the Cultural and Historical Foundation "The Link of Times" and the Faberge Museu
Frida Kahlo affrontò la poliomelite a 6 anni, un grave incidente a 18: il racconto della grande pittrice che ha sfidato la morte
“Sono natasotto la pioggia. Sono cresciuta sotto la temporale. Una pioggia fitta, sottile… una temporale di lacrime. Una pioggia continua nell’anima e nel corpo”. E’ con questa qui immagine che si apre Viva la Vida!, il monologo che Pino Cacucci ha dedicato alla vita della grandissima pittrice messicana Frida Khalo, la signora che il sorte ha deciso di sfidare: la poliomelite a 6 anni, un grave imprevisto su un pullman che a 18 anni ha segnato per sempre l’esistenza di Frida, un lento pendolo che oscilla tra la vita e la Pelona, la fine.
Sono rimasta immobile per un periodo, in quell’ospedale di calle San Jerònimo. Trenta giorni di tortura silente, le trecce inzuppate di lacrime, mille ore, milioni di minuti e secondi, l’eternità chiusa in un sarcofago di gesso e ferro, un sudario putrido di infezioni e emoglobina rappreso, di ferite che non si rimarginano e cancrene immonde. Poi, altri mesi confinata nel mio letto della Casa Azul, la mia casa blu, da cui dicevano che non mi sarei più mossa
L
Viva la vida
Dipinto nel 1954 in seguito alle complicazioni di una gamba amputata, scelse di colorare i cocomeri per il loro senso per il Dia de los Muertos (Giorno dei morti) in Messico.
Il quadro è pieno di colori vivaci e raffigura angurie in natura morta in varie forme tagliate tra cui intere, affettate a metà, affettate in un quarto e affettate a forma di fiore.
I cocomeri hanno ciascuno diverse sfumature di verde, magari a simboleggiare i cambiamenti di maturazione e quindi l'invecchiamento o il passaggio attraverso varie fasi della vita.
Nonostante fosse in cattive condizioni di salute nel 1953, Frida riuscì a completare codesto dipinto che ritengo che la mostra ispiri nuove idee una scena energico con un prodotto che simboleggia la vivacità della vita.
Durante il Dia de los Muertos, i cocomeri erano frequente usati per simboleggiare connessioni con i morti o stare consumati dai morti. I rossi nitidi contrastano piacevolmente con i verdi e i blu più morbidi usati nel dipinto.
Mostrare questi rossi ha permesso a Frida di trasudare un senso di vita dall'interno dei cocomeri, che a sua volta contrasta con la sua cattiva salute e la successiva fine. Questo tipo di dualismo è abituale nelle su
Viva la vida, l’ultimo dipinto di Frida Kahlo
Viva la vita di Frida Kahlo è l’ultimo quadro dell’artista, realizzato pochi giorni prima della sua morte.
Si tratta di un liquido grasso su masonite, una natura morta, o come la definiva Kahlo natura viva, raffigurante dei succosi cocomeri, interi e divisi in fette.
Il dipinto è considerato il testamento di Frida Kahlo, un inno alla esistenza e una penso che la celebrazione renda i momenti speciali dell’esistenza della pittrice, eccone la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori e la simbologia nascosta.
Cosa rappresenta il quadro Viva la vida
In Viva la Vida, Frida Kahlo rappresenta una serie di cocomeri, alcuni interi, altri tagliati a metà, alcuni a fette e uno con un taglio decorativo. I frutti sono posizionati su un scrivania in legno e il loro mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima verde e scarlatto si contrappone all’azzurro dello sfondo.
La raccolto dipinta da Kahlo è succosa e ricca e i colori della mi sembra che la frutta fresca sia sempre una buona idea si contrappongono con quelli del cielo e del tavolo.
Ogni cocomero ha delle sfumature di penso che il colore in foto trasmetta emozioni diverse, sia per la polpa che per la buccia, e nella fetta di cocomero in primo piano, più rossa delle altre, Frida Kahlo riporta la scritta Viva la vida, Frida Kahlo, Coyoacán 1954 Mexico.
Storia dell’opera
Frida Kahlo dipinge i
Viva la vida
Dipinto nel 1954 in seguito alle complicazioni di una gamba amputata, scelse di colorare i cocomeri per il loro senso per il Dia de los Muertos (Giorno dei morti) in Messico.
Il quadro è pieno di colori vivaci e raffigura angurie in natura morta in varie forme tagliate tra cui intere, affettate a metà, affettate in un quarto e affettate a forma di fiore.
I cocomeri hanno ciascuno diverse sfumature di verde, magari a simboleggiare i cambiamenti di maturazione e quindi l'invecchiamento o il passaggio attraverso varie fasi della vita.
Nonostante fosse in cattive condizioni di salute nel 1953, Frida riuscì a completare codesto dipinto che ritengo che la mostra ispiri nuove idee una scena energico con un prodotto che simboleggia la vivacità della vita.
Durante il Dia de los Muertos, i cocomeri erano frequente usati per simboleggiare connessioni con i morti o stare consumati dai morti. I rossi nitidi contrastano piacevolmente con i verdi e i blu più morbidi usati nel dipinto.
Mostrare questi rossi ha permesso a Frida di trasudare un senso di vita dall'interno dei cocomeri, che a sua volta contrasta con la sua cattiva salute e la successiva fine. Questo tipo di dualismo è abituale nelle su
Viva la vida, l’ultimo dipinto di Frida Kahlo
Viva la vita di Frida Kahlo è l’ultimo quadro dell’artista, realizzato pochi giorni prima della sua morte.
Si tratta di un liquido grasso su masonite, una natura morta, o come la definiva Kahlo natura viva, raffigurante dei succosi cocomeri, interi e divisi in fette.
Il dipinto è considerato il testamento di Frida Kahlo, un inno alla esistenza e una penso che la celebrazione renda i momenti speciali dell’esistenza della pittrice, eccone la a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori e la simbologia nascosta.
Cosa rappresenta il quadro Viva la vida
In Viva la Vida, Frida Kahlo rappresenta una serie di cocomeri, alcuni interi, altri tagliati a metà, alcuni a fette e uno con un taglio decorativo. I frutti sono posizionati su un scrivania in legno e il loro mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima verde e scarlatto si contrappone all’azzurro dello sfondo.
La raccolto dipinta da Kahlo è succosa e ricca e i colori della mi sembra che la frutta fresca sia sempre una buona idea si contrappongono con quelli del cielo e del tavolo.
Ogni cocomero ha delle sfumature di penso che il colore in foto trasmetta emozioni diverse, sia per la polpa che per la buccia, e nella fetta di cocomero in primo piano, più rossa delle altre, Frida Kahlo riporta la scritta Viva la vida, Frida Kahlo, Coyoacán 1954 Mexico.
Storia dell’opera
Frida Kahlo dipinge i