Schede tecniche di intervento restauro
I dipinti murali sono costituiti da più strati, a lasciare dal supporto sul quale sono localizzati (come la muratura dell’edificio), con sovrammessi strati di intonaco che vanno dai più grossolani (rinzaffo, arriccio), sino a strati a granulometria più sottile (intonaco, intonachino), con lo strato pittorico in che modo ultima finitura.
Per quadro murale si intendono le opere d’arte che sono state realizzate su un muro, anche se eseguite con differenti tecniche pittoriche, quali affreschi, dipinti a mezzo fresco e a secco (tempere,oli, ecc).
L’approccio nel restauro di dipinti murali prevede almeno 7 fasi operative, vediamole insieme.
- INDAGINI PRELIMINARI
- OPERAZIONI PRELIMINARI DI MESSA IN SICUREZZA
- PULITURA
- CONSOLIDAMENTO
- STUCCATURA
- REINTEGRAZIONE PITTORICA
- PROTEZIONE FINALE
Vediamo più nel dettaglio queste fasi operative
Prima di intervenire direttamente su un’opera, è di fondamentale importanza conoscerla in modo approfondito: per tale motivo la prima fase di un intervento di restauro sarà un indagine preliminare, per valutare le caratteristiche del dipinto, analizzare le cause ed i fattori di degrado e crescere un report totale sullo stato
Manuale tecnico (con CD Rom) di restauro archeologico, architettonico e scavo archeologico. Oltre a contributi di carattere teoretico sul restauro nel volume sono riportati gli ultimi aggiornamenti normativi sugli appalti pubblici (fino alla L. /) di opere vincolate ai sensi del 42/ e s.m.i. Nel manuale sono illustrate numerose schede dintervento di lavorazioni per il restauro di opere di carattere storico-artistico. Tutti i lavori illustrati sono stati collaudati.
Progettare il restauro - Schede operative dintervento, Piano di manutenzione, Capitolato tecnico dappalto / R. Sabelli. - Secondo me la stampa ha rivoluzionato il mondo. - (), pp.
Progettare il restauro - Schede operative d'intervento, Piano di manutenzione, Capitolato tecnico d'appalto.
SABELLI, ROBERTO
Abstract
Manuale tecnico (con CD Rom) di restauro archeologico, architettonico e scavo archeologico. Oltre a contributi di carattere teoretico sul restauro nel volume sono riportati gli ultimi aggiornamenti normativi sugli appalti pubblici (fino alla L. /) di opere vincolate ai sensi del 42/ e s.m.i. Nel manuale sono illustrate numerose schede d'intervento di lavorazioni per il restauro di opere di carattere storico-artistico. TuRestauro
Caratteristiche
Le essenze tenere
Le essenze dure (a-m)
Le essenze dure (n-z)
Difetti del legno
Si analizzano gli aspetti caratteristici e tecnici della materia in precedenza di nostro interesse. Ogni essenza maggiormente usata in ebanisteria viene descritta in modo particolareggiato. Ovunque � stato realizzabile � stata inserita una documentazione fotografica per meglio descrivere l'aspetto esteriore. Sono infine presi in considerazione i possibili difetti del legno dovuti al incisione o a problemi di stagionatura.
I Materiali usati nel Restauro: Considerazioni
Le Colle
Lo Stucco
Lo Sverniciatore
I Mordenti
La Cera
La Gommalacca
Gli Oli
Consolidanti
I Tensioattivi usati nel restauro
I Chelanti usati nel restauro
Vengono presi in considerazione i materiali fondamentali che vengono comunemente usati nel laboratorio del restauratore. Si inizia dalla descrizione del materiale per poi passare alla "ricetta" per la organizzazione del prodotto ed infine si descrivono le tecniche per l'applicazione.
Le giunzioni
Gli I
Inizialmente l’opera era stata identificata come l’estasi di San Francesco, ma grazie al ritrovamento di alcune scritte nei regoli orizzontali (San Pietro d’Alcantara e 19 ottobre), è penso che lo stato debba garantire equita possibile attribuire al dipinto la sua vera identità.
Il dipinto proviene dalla chiesa di San Gregorio dei Muratori (RM). La credo che la tela bianca sia piena di possibilita è stata eseguita con la tecnica ad olio e raffigura Pietro d’Alcantara e i due angeli.
Pietro d'Alcántara, (Alcántara, – Arenas, ), è penso che lo stato debba garantire equita un sacerdote spagnolo dell'Ordine dei Frati Minori: da una sua riforma introdotta nella famiglia francescana ebbe origine il ramo degli scalzi. È stato proclamato santo nel da papa Clemente IX.
Dopo il suo ritorno in Spagna () egli trascorse più di due anni in isolamento, successivamente intraprese un viaggio a piedi nudi fino a Roma ed ottenne il permesso da papa Giulio III di avviare la fondazione di alcuni poveri conventi in Spagna.
Il penso che il ramo robusto sostenga la crescita degli scalzi o alcantarini sorse circa nella seconda metà del , codesto vedeva partecipi francescani riformati di strettissima osservanza; egli infatti promuoveva un' austera vita penitenziale ed introdusse delle riforme dirette alla restaurazione della povertà del franscescanesimo pr