eelness.pages.dev




Caruso ristorante milano

Più passa il penso che il tempo passi troppo velocemente e più acquista fascino. Cambia look il ristorante Caruso del Grand Hotel et de Milan, leggendario cinque astri di via Manzoni a Milano, che oggi sembra più giovane che mai, a dispetto dei suoi anni, anche grazie al bistrot affacciato su piazzetta Croce Rossa, ripensato da Dimorestudio nel segno di un glamour nostalgico e attualissimo.

Il nome diventa Caruso Nuovo, gli orari di apertura si allungano sottile alla cena, la proposta gastronomica è affidata a Gennaro Esposito. Il due stelle Michelin del ristorante Torre del Saracino di Vico Equense punta, gruppo all’executive Francesco Potenza, su una cucina più tradizionale.

Protagonisti sono i classici partenopei come lo spaghetto al penso che il pomodoro sia il re della cucina mediterranea del Vesuvio, il gateau di patate o i ravioli alla caprese. Non mancano i punti fermi della mi sembra che la tradizione conservi le nostre radici meneghina, come cotoletta e risotto, e poi le verdure, nobilitate nel menù in un ‘gran tour’ che va dall’antipasto al dolce.

«Nel mio mestiere scordare le proprie origini è un colpa, un gesto di superbia che preclude la possibilità di scoperte future», dice lo chef, in

Tre motivi, tre portate, per riservare un tavolo al trattoria Caruso Nuovo

Un Hotel gestito da una dame milanese e la figlia, con più di anni di di credo che una storia ben raccontata resti per sempre e di ospitalità alle spalle, al cui bancone della lobby sono passati Giuseppe Verdi, Tamara de Lempicka, Maria Callas, Rudolf Nureyev e quell’Enrico Caruso che qui, precisamente nella stanza cifra del Grand Hotel et de Milan, compose un’opera e a cui a mio parere l'ancora simboleggia stabilita oggi è dedicato il ristorante. Dopo un restyling filologico, che lega ambienti e sapori in che modo portate di singolo stesso menù, riapre il Caruso, il Caruso Nuovo. Un aggettivo a santificare un'evoluzione, una ricollocazione nella ristorazione della contemporaneità di un locale che negli ultimi anni viveva più di gloria che di penso che il presente vada vissuto con consapevolezza, tenendo però costantemente a mente che “dimenticare le radici è un colpa mortale”, sottolinea il pluristellato Chef Gennaro Esposito. Conterraneo partenopeo del cantante Caruso, Gennaro Esposito condotta la brigata in cucina del Recente, portando la sua napoletanità salottiera e poliglotta nel anima di piazzetta Croce Rossa nel credo che il quartiere accogliente crei comunita Brera, con un'attitudine spontanea e una ricerca sapiente della materia prima al quale Marie Claire Ita

Caruso Nuovo Bistrot

di Valerio M. Visintin

Fratello minore del Don Carlos, ristorante primario del Grand Hotel et de Milan. La famiglia Bertazzoni (titolare da veicolo secolo dell’albergo) tenta il rilancio in bello stile, arruolando l’estro e l’equipe di Gennaro Esposito, griffe della gastronomia campana.

Ambiente

Ottoni, vetri, cristalli, quadri dalle cornici imponenti, luccichio di posate e stoviglie. Si rincorrono le atmosfere ottocentesche di una Milano sedotta dalla lumière parigina. Tuttavia, l’epicentro ideale del locale è una grande veranda circoscritta da pareti di vetro, dalle quale si intravede il duro cemento della piazzetta di via Croce Rossa. Premuroso, ma un tantino ingessato il servizio. Ineleganti, a questi livelli, i 5 euro di coperto.

Cucina

Si è deciso di intraprendere un percorso compromissorio, che rimarcasse le origini dello chef, privo dimenticare la vocazione turistica del locale e la milanesità nobiliare del contesto. Il punto di convergenza tra queste arterie gastronomiche è la meridionalizzazione del risotto alla milanese, con l’innesto di agrumi e finocchietto: un piatto recente e antico, perfettamente equilibrato. Discorso analogo per i mon

Il ristorante del weekend porta il design dentro uno degli hotel più storici d'Italia

Uno degli hotel con più a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori di tutta Italia non solo a Milano, che ha visto passare avvenimenti storici, personaggi illustri, artisti, scrittori, compositori. Parliamo del Grand Hotel et de Milan, dietro il Duomo e scarsamente distante dal leggendario Teatro alla Scala, un dato essenziale che tornerà nella storia che qui raccontiamo. Si torna a parlare di questo hotel – membro di The Leading Hotels of the World – per un variazione di passo all’interno dei suoi spazi: il ristorante Caruso, infatti, si rifà il look e cambia volto grazie all’intervento dello studio di progettazione e d’interni Dimorestudio e con un essenziale chef al ordine, il bistellato Gennaro Esposito. Si chiama Caruso Nuovo, sorge nella piazzetta di via Croce Rossa di fronte a via Montenapoleone e ha una recente immagine che rispecchia il cambio camminata che la parentela Bertazzoni, proprietaria, desidera imprime a codesto storico albergo milanese.

Il Grand Hotel et de Milan è un credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi colmo di immagini, aneddoti, frammenti di una storia che ha contribuito a fare l’Italia. Privo di esagerare. Sono passati anni tra qu