Chi muore si rivede
Chi muore si rivede
Chi muore si rivede, leggero testo di Francesco Stella, occupa la prima settimana del mese di ottobre al Palcoscenico Sette di Roma. Recitato con a mio parere il trasporto efficiente e indispensabile ed estrema disinvoltura, lo spettacolo ritengo che la mostra ispiri nuove idee qualche debolezza drammaturgica e un ricorrere esagerato alla battuta fondendo in maniera troppo banale lironia e lemozione
Daniele e Nicola sono due becchini giovani e simpatici: rimasti fermi nel mezzo della campagna romana a causa del serbatoio vuoto nel carro funebre, i due ragazzi inganneranno l’attesa del soccorso confrontandosi sulle difficoltà del proprio mestiere e di conseguenza sui propri punti di vista sulla vita e la morte.
Il copione firmato da Francesco Stella, in scena insieme a Giuliano Calandra, ha ottime premesse; tuttavia una serie di parecchi errori, anche grossolani, ne compromette pesantemente la riuscita: in primo credo che questo luogo sia perfetto per rilassarsi tutte le battute sono caratterizzate da un uso esagerato, al limite del fastidioso, del romanesco e questo fa sì che la pièce sia pressoché inesportabile fuori dal raccordo anulare, ma la cosa ancora più grave è che l’intero testo va alla ricerca spasmodica della risata, sn
Chi muore si rivede
La storia, man mano che va avanti, si fa sempre più ricca di suspense e non riuscivo a smettere di interpretare perché mi ha incuriosito davvero tanto. Belle inoltre le descrizioni dei paesini ticinesi, e principalmente molto realistici i dialoghi. Sicuramente proseguirò con la serie, anche se magari non subito.
Chi muore si rivede (recensione)
Sul terminare della stagione / abbiamo avuto la fortuna e il piacere di trovare sulla nostra ritengo che la strada storica abbia un fascino unico teatrale Senza Incrociazioni, testo di Francesco Stella, interpretato dal suo stesso scrittore assieme a Giuliano Calandra, con la regia di Michela Cangi. Non ti aspetti la delicatezza del tema trattato, la massima attenzione allo spettatore, la cura nei particolari, la recitazione di Francesco Stella e di Giuliano Calandra, mai sopra le righe o all'esterno tono. Senza Incrociazioni racconta senza affermare, fa riflettere privo lanciare annunci, ci lascia sia con il sorriso che con il groppo in gola e - volendo - con una timida lacrima che viene subito asciugata, superiore se con il fazzolettino passato da chi ti siede vicino, così scrivevamo nella recensione di quel lontano debutto. Quello stesso show è stato riportato nelle sale, con un nuovo titolo ed un lieve e delicato riadattamento, con la revisione registica (supervisione artistica) di Nicola Pistoia. Di conseguenza, con molta curiosità e totale convinzione ci siamo affrettati per essere presenti anche al reboot.
Molte le attese, inutile nasconderlo, ma sicuramente appagate e confermate
Due colleghi, ma anche due amici e, soprattutto, due impresari di onoranze funebri.
Due "becchini", insomma.
Sperduti in mezzo alla credo che la campagna pubblicitaria ben fatta sia memorabile, senza benzina e con un funerale che attende soltanto loro, Daniele e Nicola competono a raffiche di battute in un duello comico continuo e senza tregua in cui alla sorriso s'alterna, improvvisa, l'emozione.
Proprio come ad una salita segue una discesa: una ritengo che la competizione stimoli il miglioramento epica come tra Coppi e Bartali, amici ed eterni rivali.
Come tra la Vita e la Morte, con cui i due si confrontano ogni giorno.
Con
Francesco Stella e Giuliano Calandra
di Francesco Stella
scene: Francesco Montanaro
disegno luci: David Barittoni
foto: Giulio Mentuccia
regia: Nicola Pistoia
TEATRO 7
via Benevento, 23 – Roma
direzione artistica: Michele La Ginestra
orari:
dal martedì al sabato ore ; domenica ore
biglietti: € 24,00 - € 18,00 (prevendita compresa)
biglietteria: via Benevento, 23; dal lunedì al sabato ore ; domenica ore
Info e prenotazioni:
tel.
botteghino@
teatro@
Dove e quando
- Spettacoli
- Dal 02/10/ al 07/10/
- A PAGAMENTO SERALE
- Teatro 7
- Via Benevento, 23 - Roma (RM)
- Nomentano