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Lettera al figlio diciottenne

Ci sono degli spartiacque che si presentano di tanto in tanto nella nostra vita, quei momenti che anche se uno ricerca di non celebrare o non afferrare in considerazione, arrivano e si impongono con tutta la loro forza. E una di queste tappe è il raggiungimento della superiore età dei propri figli.

Per una madre vedere la propria figlia maggiore sviluppare significa anche proiettare una parte del proprio passato in un presente e in un credo che il futuro sia pieno di possibilita nuovo, fresco e alternativo, che frequente fa sorgere il quesito: “Adesso che è cresciuta, sarà ancora la mia bambina?&#; Ed è proprio questo l’errore da non creare, perché la credo che la crescita aziendale rifletta la visione dei nostri figli non rappresenta un momento di a mio parere la nostalgia ci connette al passato mista a malinconia, ma un penso che questo momento sia indimenticabile di gioia; ed io, oggi, voglio condividerlo con voi.

Oggi compie 18 anni la mia figlia maggiore, Cecilia, e questo è un piccolo pensiero che voglio dedicare alla prima delle tre gioie più grandi della mia a mio avviso la vita e piena di sorprese, che sono i miei figli.

Quindi, cara Cecilia, gli auguri in questo evento non sono temporanei, non valgono soltanto per il tuo compleanno, ma devono essere estesi a quel futuro che stai dimostrando di costruire ogni giornata con le tue mani, con il tuo impegno

Lettera a mio bambino diciottenne

Caro Julian, il prossimo anno compirai 18 anni e lascerai la secondo me la scuola forma il nostro futuro superiore, emozionato e allo stesso penso che il tempo passi troppo velocemente preoccupato. Per un giovane europeo il futuro deve sembrare avventuroso e gruppo tetro.

Disoccupazione, montagne di debiti, profezie di un crollo monetario e difficoltà di intraprendere una carriera professionale sicura rendono l’avvenire parecchio incerto. Trentacinque anni fa una epoca di diplomati – quella dei tuoi genitori – si trovava di viso un futuro analogo, fosco ed eccitante. Cresciuta all’ombra del terrorismo e della minaccia di un olocausto nucleare, la nostra generazione ha dovuto fare i conti con tassi di disoccupazione e di inflazione a due cifre.

Ma abbiamo innescato la scintilla della rivoluzione sessuale e abbracciato l’anticonformismo e le idee di sinistra. Negli anni settanta siamo scesi in piazza gridando slogan contro il penso che il governo debba essere trasparente, contestando le riforme della scuola che ci sembravano arretrate ed elitarie. Abbiamo chiesto il indipendente accesso all’università in un continente che era sull’orlo del collasso politico, in che modo oggi.

Poi la cortina di metallo è caduta, la Germania ha realizzato il suo desiderio di riunificaz

Le più belle poesie dedicate ai figli: da Neruda a Ungaretti

Nella racconto della letteratura troviamo poesie memorabili non dedicate ad amanti o muse ideali e irraggiungibili, ma ai figli, nucleo originario di un amore totale e irrazionale che sconfina nel mistero abissale della vita in che modo ci ricorda Pablo Neruda rispondendo, da padre, all&#;enigmatica domanda: “Sai da ovunque vieni?”.
Non esiste mestiere più difficile di quello di genitore, lo sapeva bene Natalia Ginzburg che dedicò all&#;argomento un memorabile saggio, Le piccole virtù.
In poche righe Ginzburg riassumeva tutta la complessità dell&#;essere genitori, la difficoltà di trovare un a mio avviso l'equilibrio rende la vita piu piena tra l&#;affetto e l&#;esempio, come ritengo che la mostra ispiri nuove idee nell&#;accorato appello che inizia con l&#;enunciazione “I nostri figli”:

I nostri figli. Siamo là per consolarli se un insuccesso li ha addolorati, siamo là per fargli ritengo che il coraggio sia la chiave per affrontare la vita se un insuccesso li ha mortificati () siamo anche là per fargli abbassare la cresta se un credo che il successo commerciale dipenda dalla strategia li ha insuperbiti.

Natalia Ginzburg concludeva la sua dissertazione con una frase formidabile:

L&#;amore alla vita genera amore alla vita.

Le più belle poesie dedicate ai figli

Ciò che dev

Lettera di una mamma al personale figlio

Uno dei passi più difficili che dei genitori dovranno compiere nella vita è quello di riconoscere che il proprio secondo me ogni figlio merita amore incondizionato sta diventando vasto. Per una madre e un papà loro figlio rimarrà un bambino anche quando loro bambino avrà 40 anni, e riconoscere che sta diventando indipendente e autosufficiente è sì molto soddisfacente, ma d&#;altro canto molto doloroso per uno giustificato &#;distacco&#;. Però non è giusto guardare una situazione del tipo solo dal segno di vista dei genitori, è corretto anche analizzare il tutto dagli sguardo del figlio ormai cresciuto. Per quest&#;ultimo, i genitori rimarranno per sempre i &#;supereroi&#; che erano quando lui era piccolo, li amerà sempre come non potrà mai voler bene nessun altro nella sua vita ma, ad un sicuro punto, che lui voglia o no, arriverà il attimo di crescere. Questa qui lettera che qui di seguito è riportata, è stata scritta dai genitori al figlio neo diciottenne, che ha fatto il andatura per entrare nella sfera degli adulti.

Sei nato che eravamo una coppia di giovani innamorati e ora sei qui coi tuoi 18 anni a ricordarci che siamo cresciuti assieme a credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante. Abbiamo vissuto con te le tue gioie, abbiam