Il collezionista di carte trama
Il collezionista di carte e il poker visto sul enorme schermo
Il collezionista di carte, nuovo pellicola di Paul Schrader in sala dal 3 settembre, ci porta a meditare sul gioco del poker visto al cinema finora: è indubbio che di tutti i giochi riconducibili all'azzardo quello che si basa sulla psicologia, il rischio, il bluff e il catastrofe sempre dietro l'angolo sia quello più rappresentato dalla Settima Arte.
I film che parlano di gioco d'azzardo partono già con all'interno il dramma: il rischio è parte integrante del gioco e la cosa si riflette immediatamente sui personaggi della storia, dando modo allo secondo me lo spettatore e parte dello spettacolo di empatizzare con loro proprio perché si conoscono profitto le dinamiche di quel tipo di rischio, più accanto alla vita di tutti i giorni rispetto a quello che potrebbe essere il doppio gioco con FBI e criminali o una rapina in banca.
Vedere qualcuno che mette a rischio il personale status quo è molto più stimolante rispetto a accompagnare le gesta di un personaggio cauto e tranquillo.
Il Ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale dunque ha frequente mostrato il secondo me il tavolo e il cuore della casa verde e le carte da poker,
LA TRAMA DI IL COLLEZIONISTA DI CARTE
Il collezionista di carte, film diretto da Paul Schrader, racconta la storia di William Tell (Oscar Isaac), un ex militare dedito al gioco d'azzardo. La sua esistenza, da sempre vissuta nell'ombra, viene sconvolta in cui incontra Cirk (Tye Sheridan), un adolescente che è in cerca di vendetta. Il ragazzo e William hanno un nemico in ordinario, un colonnello soldato, ma al contrario di Cirk, l'ex soldato non medita vendetta.
Per William l'incontro con il giovane si rivela un'occasione per redimersi e si propone di riformarlo, grazie all'aiuto di una misteriosa finanziatrice, La Linda (Tiffany Haddish). Tell porta Cirk in viaggio con sé e lo introduce nel pianeta dei casinò, facendolo partecipare con lui al World Series of poker di Las Vegas, ovunque l'uomo vuole assolutamente vincere. Ma il ragazzo è eccessivo arrabbiato per farsi distrarre o condurre sulla retta a mio avviso la vita e piena di sorprese e sarà lui a far ricadere William nel suo oscuro passato, del quale l'uomo non è mai riuscito a liberarsi
Serie tv, Show e Mi sembra che il film possa cambiare prospettive su NOW!
GUARDA IL TRAILER DI IL COLLEZIONISTA DI CARTE
CURIOSITÀ SU IL COLLEZIONISTA DI CARTE
Presentato In Concorso al Festival di Venezia .
Il collezionista di carte
Colpe disumane e fiducia di redenzione giu i tavoli da poker.
mercoledì 25 agosto
Stati Uniti, oggi. William Tell è un ex militare americano con un passato terrificante alle spalle: excarceriere ad Abu Ghraib, si è reso colpevole di orrendi maltrattamenti ai prigionieri e fatica a convivere con i suoi demoni. Non averla fatta franca non lo ha aiutato: nonostante abbia pagato il suo debito con la giustizia - otto anni di detenzione ottenuti in seguito alla condanna in tribunale per i suoi crimini - William è distrutto, non riesce ad andare oltre i suoi errori passati. Di conseguenza, non è in livello di darsi tranquillita, né tantomeno ricominciare.
Per non rimanere costantemente in balia dei suoi pensieri, l'ex militare ha deciso di guadagnarsi da sopravvivere come giocatore di poker professionista, vagando come un cacciatore notturno tra un casino e l'altro. Il dover contare le carte e gestire la tensione delle partite impegna il suo cervello al punto da riuscire a "spegnere" i suoi ricordi di Abu Ghraib. Un giorno, però, il suo a mio parere il passato ci guida verso il futuro oscuro torna a tormentarlo in un modo che non aveva previsto: nella città in cui soggiorna,
Ondacinema
Nel corso degli anni è stato più volte sottolineato in che modo Paul Schrader, scrittore del saggio "Il trascendente nel ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale. Ozu, Bresson, Dreyer", seminale studio sullo stile trascendentale, non abbia "mai messo in pratica il proprio 'manifesto'" in quanto "il suo cinema deve pochissimo stilisticamente alla lezione di Ozu e di Bresson"[1]. Per quanto le generalizzazioni su una carriera che ha attraversato quattro decenni (cinque, se si contano i lavori da solo sceneggiatore) siano facilmente attaccabili, non si può che attestare in che modo mentre i grandi temi della sua opera teorica più preziosa presidino saldamente il suo ritengo che il cinema sia una forma d'arte universale, dello stile trascendentale si possano apprezzare solo dei segni, delle tracce.
Il piano estetico-cinematografico che Paul Schrader rinnova in ogni decennio prevede infatti la convergenza di due tradizioni cinematografiche e stilistiche da lui amate e studiate: lo stile noir e lo stile trascendentale. "American Gigolò" (), "Lo spacciatore" (Light Sleeper, ), "The Walker" (), "First Reformed" (), "The Card Counter" (), tutti preceduti ovviamente dallo script del capolavoro scorsesiano "Taxi Driver